Perché alcune parole vanno scritte con l’apostrofo e altre senza? Perché in alcuni casi siamo di fronte a un’elisione e in altri a un troncamento. In questo articolo ci occupiamo di analizzare bene il fenomeno dell’elisione.
Diamo subito una definizione: l’ultima vocale di una parola quando non è accentata cade di fronte alla vocale iniziale della parola seguente. A prendere il posto della vocale caduta è l’apostrofo. Questo fenomeno si chiama “elisione”.
Ci sono casi in cui l’elisione è obbligatoria? Sì, sono i seguenti:
- Con l’articolo lo e, di conseguenza, con le preposizioni che si compongono con questo articolo: lo amore —> l’amore, l’esercizio, sull’albero, nell’occhio ecc.;
- Con l’aggettivo dimostrativo quello e quella: quello uomo —> quell’uomo; quell’anno, quell’estate, ecc.;
- Con gli aggettivi bello e bella, santo e santa: bell’uomo, bell’amica, Sant’Agostino, Sant’Anna, ecc.;
- Con l’avverbio ci quando si trova davanti a voci verbali che iniziano con la lettera e: ci è —> c’è, c’erano, c’entra;
- Con la congiunzione anche quando è seguita dai pronomi personali io, egli, essa, esso, essi, esse: anch’io (in questo caso però è corretto “anche io”, solitamente – ma non è una regola – si utilizza con l’apostrofo quando è posto all’inizio della frase e senza apostrofo quando si trova all’interno della frase), anch’egli, anch’essa, ecc.;
- In alcune formule fisse come mezz’ora, tutt’altro, senz’altro, d’altronde, d’ora in poi, pover’uomo, buon’anima.
In altri casi l’elisione è facoltativa, viene usata comunemente ma non è obbligatoria:
- Con la preposizione di: d’intesa o di intesa, d’impeto o di impeto, d’argento o di argento, ecc.;
- Con gli articoli la e una: la amica —> l’amica, l’esposizione, un’automobile, ecc.;
- Con i pronomi personali lo, la, mi, ti, vi, si, ne: l’accompagno o lo accompagno, l’ospitò o lo ospitò, m’avvicinai o mi avvicinai, t’avviserò o ti avviserò, s’arrende o si arrende, ecc.;
- Con come seguito dal verbo essere: com’era buono o come era buono, com’è andata? o come è andata?, ecc.;
- Con questo, questa e quanto: quest’avventura o questa avventura, quest’albero o questo albero, quest’ultimo o questo ultimo, quest’anno o questo anno, quant’altro o quanto altro, ecc.
Infine, ci sono i casi in cui l’elisione è vietata:
- Quando articoli, aggettivi, e preposizioni sono seguiti da parole che iniziano con la i seguita da un’altra vocale: la iena, di ieri, ecc.;
- Con il pronome ci ( nel senso di “noi”, “a noi”) quando è seguito da una vocale diversa dalla i: ci affida, ci odia; si può invece scrivere ad esempio c’invita;
- Con i pronomi le e li quando svolgono la funzione di complemento oggetto: le odiavo, li incontrai, le ammiravo, ecc.;
- Con il pronome le quando svolge la funzione di complemento di termine: le andrò a trovare;
- Con la preposizione da, salvo alcune eccezioni che riguardano le locuzioni d’ora in avanti, d’ora in poi, d’altra parte e d’altronde.
Ricorda: qual va sempre scritto senza apostrofo, anche quando è femminile. Si scrive quindi: qual è il momento giusto?, qual è la persona di cui stavi parlando?, ecc. Perché? Perché in questo caso non siamo di fronte a un’elisione ma a un troncamento e quest’ultimo non richiede l’apostrofo, come vedremo meglio nel prossimo articolo.